Comune di Tripi
Comune di Tripi
Tripi dista 67 Km da Messina. Il comune conta 1.155 abitanti e ha una superficie di 5.437 ettari (con una densità di 21 abitanti per chilometro quadrato). Sorge in una zona litoranea collinare, posta a 450 metri sopra il livello del mare. Le attività economiche prevalenti sono l'agricoltura e l'allevamento. Le colture principali sono le olive, le nocciole, gli ortaggi, l'uva, il grano, la frutta e i fichidindia.
Al paese, che era originariamente un'importante città sicula dal nome Abacaenum, venne tolto in età greca gran parte del territorio da Dionisio I che lo utilizzò per fondare l'odierna Tindari.
Il nome di Tripi si pensa che derivi dal greco Trupi che tradotto significa foro, buco, fossa. Nel periodo feudale fu possesso di diversi signori tra cui Ruggero di Lancia, Ruggero di Brindisi, Matteo Polizzi, i Ventimiglia e i Marini. Nel 1819 ottenne l'autonomia comunale.
Risalenti al XV secolo sono i ruderi del Castello posto nell'acropoli del paese. Sulle origini del castello non si hanno notizie certe, l'unico documento pervenuto è uno scritto del geografo Idris che parla della presenza in questo luogo di una fortezza medievale. Il Castello è delimitato dai resti di una cinta muraria e da rocce, presenta una pianta irregolare con una stretta terrazza sulla quale si possono ammirare parti della cinta muraria merlata e un muro con finestre poste a intervalli.
Dal 1994 al 1998 sono state effettuate varie campagne di scavi archeologici a nord dell’abitato che hanno messo ala luce una porzione di necropoli di età tardo classica ed ellenistica. Questa necropoli si trova sul versante nord-est della catena dei Nebrodi ed è riferibile al centro siculo greco di Abakainon, municipium di età imperiale romana. Ad oggi sta per essere ultimato lo scavo più importante. La scoperta della necropoli ha oramai connotato il paese che nel comprensorio ha una sua peculiarità indiscussa ma che si lega agli altri paesi limitrofi per le bellezze paesaggistiche e per la vocazione produttiva del territorio.