Comune di Milazzo
Comune di Milazzo
Il territorio di Milazzo ha una estensione territoriale di 24,23 kmq e dista dal capoluogo circa 36 Km. e un numero di abitanti pari a 32.802 unità (dati ISTAT 2001). Grazie alla sua posizione geografica e alla sicurezza dei suoi approdi è da considerarsi la terra ferma delle Isole Eolie. Confina con i Comuni di Meri, Barcellona P.G. e S. Filippo del Mela.
Oltre al Porto, per i collegamenti marittimi, !a città risulta collegata con l'autostrada A20 Messina - Palermo, la S.S. 113 e la Stazione Ferroviaria. La città è formata da una penisola che si estende verso nord per circa 7 Km nel mar Tirreno, delimitando a levante il golfo di Milazzo e a ponente il golfo di Tindari, caratterizzata da un promontorio roccioso (la cui altezza massima è di 135 metri) dalle cui pendici aggettanti nei mare si formano arenili, spiagge, baie e grotte di suggestiva bellezza e ricchezza naturalistica, collegata alla terraferma da un istmo arenaceo di grande interesse paleontologico da cui si diparte una pianura fertile e ricca di falde acquifere delimitata a est dal torrente Floripotema e ad ovest del torrente Mela.
Tali particolari condizioni legate al clima mite e ventilato, alla ricchezza della fauna, dei paesaggio e della flora, hanno contribuito fin dal passato remoto (indagini, ritrovamenti e studi archeologici fanno risalire al 4000 a.C. i primi insediamenti umani sul territorio) affinché l'antica "Mylae" divenisse una delle più importanti città della costa tirrenica della Sicilia, conservando un ruolo di centralità nei collegamenti e negli scambi con le isole e con il continente, nonché uno dei più importanti nodi strategici e militari. Già nelle antiche e famose battaglie navali di Milazzo 260 a.C. e 36 a.C-, per poi divenire nel periodo arabo (843) a capo de! "Vallo di Milazzo" e successivamente assunse nel XIII sec. la denominazione di "Comarca di Milazzo con una podestà -riservata ai magistrati civici, militari e giudiziari- che durò fino al XVIII secolo.
Patrimonio archeologico
La fertile Piana e la particolare conformazione morfologica del Promontorio hanno contribuito nei secoli a fare di Milazzo sede stanziale sin dal 4000 a.C., ricchi ed interessanti sono stati i ritrovamenti archeologi distribuiti in tutto il territorio, notevoli i ritrovamenti di necropoli e insediamenti che vanno dal Neolotico, all'età del bronzo (XIV sec. a.C.) sino a! Il - I sec. a.C.. Parte dei reperti dei primi ritrovamenti sono esposti in apposite sale nei Musei Archeologici di Lipari e di Siracusa.
Recentemente è stato aperto l'Antiquarium Archeologico di Milazzo "Domenico Ryolo", realizzato in un vecchio manufatto (1816) destinato a sezione femminile de! Carcere Giudiziario Borbonico del Castello, dove sono esposti parte degli ultimi reperti datati tra l'VIII sec. a.C. ed il I sec. a.C..
Visibili sono i resti di una necropoli tardo-romana-protobizantina nella attuale piazza del Duomo, di un insediamento dell'età del Bronzo rinvenuto nel Viale dei Cipressi presso il cimitero di Milazzo e di un mosaio con figura femminile di età romana affiorato all'interno dell'ex Convento di San Francesco di Paola.
Patrimonio storico-monumentale
Assai ricco e significativo è il patrimonio storico monumentale della città, esso è in gran parte racchiuso nel "Borgo" e nella "Città Bassa", con interessanti testimonianze nella zona del Capo e nelle frazioni della Piana. Il monumento più importante è senza dubbio il Castello (Monumento nazionale) che si estende per circa 7 ettari, di cui più di 12.000 mq coperti da fabbricati, è posto sulla sommità di una rocca rocciosa che domina l'intero territorio circostante rendendolo, oltre che inespugnabile, uno dei punti panoramici più belli della costa tirrenica. Sicuramente già in età antica era sede delle prime fortificazioni, divenendo "castrum" in età romano-bizantina. Ma è nel periodo arabo (850) che nasce il primo nucleo (Torre Araba) dell'attuale castello, per poi proseguire con i Normanni e gli Svevi (Mastio) e di seguito gli Aragonesi (Cinta Aragonese).
Tra il cinquecento ed ii seicento venne realizzata dagli Spagnoli la seconda cinta bastionata (Cinta Spagnola), che racchiudeva al proprio interno una "cittadella", degli antichi edifìci oggi sono presenti: il Duomo Antico (1608). recentemente restaurato ed utilizzato per convegni, concerti, mostre e un edificio conventuale o Palazzo dei Giurati in fase di restauro. Con il crescere del Castello ed in funzione di esso si sviluppa il "Borgo" ed il rione dei pescatori di "Vaccarella".
Intorno al XIII secolo si sviluppa urbanisticamente e cresce la "città bassa", che sarà protetta in rapporto alla proprie espansione da più cinte murarie. Monumenti significativi sono: il palazzo dei viceré (XV sec.), i Quartieri Spagnoli (XVII sec.) una parte è stata restaurata è presto ospiterà un museo archeologico e dei laboratori, la chiesa ed il convento di S. Francesco da Paola (1464), La chiesa ed il convento della Madonna del Rosario (XVI sec.), il convento dei Cappuccini e di S. Papino, l'ex convento e la chiesa del Carmine,e chiese di San Rocco, San Gaetano, SS. Salvatore o Badia, S. Maria Maggiore, S. Caterina,San Giacomo, San Giuseppe. I Palazzi del centro storico e della Marina Garibaldi. Interessanti risultano molti Palazzi e Ville padronali distribuite nel territorio, alcuni dei quali sono vincolati con decreto dell'ass. reg. per i Beni Culturali ed Ambientali.
Patrimonio ambientale
La particolare conformazione geomorfologica del territorio di Milazzo, penisola con coste alterocciose, collegata alla pianura alluvionale da un istmo arenaceo, fa sì che in esso sono presenti i tratti caratteristici del paesaggio mediterraneo della vegetazione costiera e della vegetazione delle dune marittime. Di notevole interesse sono i fondali settentrionali e orientali con biocenosi sciafile e coralligeno di fascia; malacofauna di rilievo.
Punto terminale della fascia costiera è il Capo di Milazzo territorio di grande valenza ambientale già inserito nel Piano Paesistico Regionale con Vincolo Paesaggistico (Decreti Ass. Reg. BB, CC e AA. n. 693 del 27/05/74 e n. 886 del 17/04/79. Recentemente, la fascia costiera che va dalla 'ngonia del Tono (costa ovest) a Cala dei Liparoti (costa est), è stata inserita nell'elenco regionale dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) pubblicato nella G.U.R.S.
La spiaggia del litorale di ponente di Milazzo compresa tra la foce del Torrente Mela (confine con il Comune di Barcellona P.G.) e la 'ngonia del Tono (punto finale) si sviluppa per una lunghezza di circa 7,5 km ed ha un'ampiezza (tratto compreso tra la battigia del mare e la base duriate del terrapieno) tra i 50 ed i 75 metri. Per un particolare gioco delle correnti marine, delle mareggiate e dei venti, la conformazione delle spiagge poste a nord (costa milazzese) e a Sud (costa barcellonese) della foce del Torrente Mela ha assunto caratteristiche diverse: prevalentemente sabbiosa sulla costa barcellonese, ghiaiosa nel tratto milazzese, ma ambedue con una presenza dunale nell'immediato terrapieno.
La conformazione della spiaggia di ponente del milazzese, fatta di ghiaietto levigato di piccole dimensioni, la rendono di fatto una delle più caratteristiche dell'intera fascia costiera siciliana.La vegetazione climatogena è generalmente costituita da macchia mediterranea bassa formata da arbusti e alberelli sempreverdi riferibili a varie espressioni dell'Oieo-Ceratonion (mirto, euforbia arborescente, olivastro, carrube, olaterno, fìllirea, lentisco, terebinto) insediate nei pendii prossimi al mare, nonché da formazioni vegetali tipici delle coste rocciose caratterizzate da elementi tipici esposti all'influenza diretta del mare, come Chithmum maritimum o Limonium sp. p!., esemplare tipico del promontorio milazzese il Limonio di Milazzo) e dalle formazioni vegetali dunali e retrodunali delle coste sabbiose (Ammophiietalia, Malcomietalia, ecc.), caratterizzate da elementi psammofili come Matthiola sinuata, Glaucium fìavum, Eryngium maritimum, ecc.. La vegetazione mediterranea risulta inoltre modificata dalla presenza di varie specie spontaneizzate, di cui Agave americana e Opuntia ficus-indica, originarie dell'America centrale, sono gli elementi più caratteristici, ormai entrati a far parte del paesaggio vegetale locale.