Comune di Barcellona Pozzo di Gotto
Comune di Barcellona Pozzo di Gotto
Sulla costiera tirrenica, a circa 40 Km da Messina, nell'ampio golfo tra Milazzo e Tindari, di fronte l'Arcipelago delle Eolie da poco diventato patrimonio mondiale, si adagia, su una vasta pianura ancora ricca di agrumi e cinta da verdi colline, la cittadina di Barcellona Pozzo di Gotto, la più grossa città della provincia di Messina per estensione demografica (41.294 ab ISTAT 1998) e territoriale (58,89 Kmq).
Sulle colline, quasi ad anfiteatro, sono disposti antichi insediamenti che, nel corso del tempo, hanno perso la loro centralità a vantaggio dello sviluppo urbano della piana. A ridosso di tale sistema collinare, si delinea la struttura dei monti Peloritani, che rappresenta una barriera naturale spartiacque tra i due insediamenti costieri, tirrenico e ionico.
Barcellona Pozzo di Gotto, grazie alla sua particolare posizione geografica, affacciata sul mare per circa 4 Km, e al suo esteso territorio collinare, è un centro agricolo e commerciale di rilevanza. Dotato di servizi, attrezzature alberghiere e balneari, è anche in via di sviluppo nel settore turistico.
Cenni Storici
L'attuale nome della città deriva dalla conurbazione di due centri urbani vicini che nel 186 decisero di unificarsi fondando la città che si chiamò Barcellona Pozzo di Gotto.
È lungo l'antico dromo, l'antica via regia che collegava Messina con Palermo che si generò per primo, nel sec. XV, il nucleo di Pozzo di Gotto divenendo successivamente un florido centro commerciale, ricco di attività produttive. Nel 1550 fu eletta, assieme a Castroreale e Milazzo, Città demaniale - Città cioè difesa dal re - ed ebbe il suo stendardo rappresentato da un'aquila posata sopra un pozzo.
E proprio per questo privilegio che questo centro s’ingrandì e si arricchì di palazzi e dimore di molti nobili provenienti da altri centri vicini; qui s’insediarono i Colonna, i Mollica, i Romano, i Muscianisi e tante altre famiglie nobiliari dell' epoca che preferirono lasciare Messina e trasferirsi qui, per mantenere il possesso delle loro terre e dei loro feudi.
Barcellona sorse più tardi, sull'altra riva del torrente Longano che li divideva, s'ingrandì anch’essa e nel 1835, si unificò con la vicina Pozzo di Gotto, costituendo la Città di Barcellona Pozzo di Gotto. Assai ricco e produttivo era questo territorio ubicato nel vasto planum milatii. La vasta pianura, ricca di acque, fertile e produttiva, è stata difatti, nei secoli passati, risorsa primaria. È questa la ragione che ha determinato in quest'area geografica della Sicilia, lotte e contese, tra popolazioni e genti di varia origine e provenienza, che hanno determinato l'origine di numerosi villaggi, fortificazioni, castelli, insediamenti sparsi nel territorio, dei quali ancora oggi ne permangono le tracce. Notevole la presenza di Ordini religiosi che nel 400', 500' e 600' costruirono numerose chiese e conventi. Vi fu qui una ricchezza di opere d'arte, dovuta proprio alla presenza di tanti Ordini religiosi. Si insediarono a Barcellona Pozzo di Gotto: I Basiliani di rito greco, i Carmelitani, i Filippini, i frati Minori Osservanti, i Domenicani, I Cappuccini, I Gesuiti.
La presenza in questo territorio di uno dei più antichi monasteri greci presenti in Sicilia, la ricchezza del suolo, la presenza di numerose fiumare e sorgenti d'acqua in tutta la piana, generarono la nascita di numerosi casali e agglomerati fortificati sparsi in tutto il territorio.
Prima ancora che nascesse Castroreale, fondata da Federico II° d'Aragona nel 1324, esistevano antichi Casali. Del Casale di Nasari ed il suo castello, posto a sud di Pozzo di Gotto, si attesta la sua presenza sin dal tempo di Ruggero II, quando con Diploma del 1127, fu concesso al vicecomite Ansaldo de Arri.
I Beni Culturali ed Ambientali di Barcellona P.G.
Il territorio di Barcellona P.G. ha una particolare posizione geografica. Inserito in un contesto ambientale di estremo valore paesaggistico-ambientale caratterizzato da una vasta pianura lambita dal mare, dalla presenza di verdi colline che circondano la città e dalle quinte di montagna che definiscono il territorio a forma di anfiteatro e che hanno come scenario l'Arcipelago delle Eolie e alle due estremità del golfo Capo Milazzo e Capo Tindari.
Tutto il territorio è costellato di testimonianze che hanno lasciato in maniera indelebile, i segni della storia. La presenza dell'uomo sin dall'antichità è documentata dai numerosi siti archeologici, che partono dalla preistoria: su una collinetta, in contrada Limina, è stato individuato uno dei più antichi villaggi preistorici presenti in Sicilia, appartenente alla cosiddetta cultura di Stentinello, risalente al quarto millennio a.C. Queste popolazioni neolitiche sfruttavano l'ossidiana delle Isole Eolie.
L'insediamento è stato individuato in contrada Limina, su una collinetta tra San Paolo e Zigari. La Necropoli scoperta di Paolo Orsi.Nel 1910 venne scoperta, dall'illustre archeologo Paolo Orsi, sul Monte Oliveto - Risica,ad est di Pozzo di gotto, una necropi sicula della prima metà dell'VIII sec.a.c., con tombe a grotticella e a camera artificiale, i cui ricchi corredi funerari (fibule di bronzo, gioielli, vasi decorati, eleganti fibule, di cui una a quattro dischi spiraliformi in bronzo, di origine greca).
In Grecia, una fibula molto simile, è stata rinvenuta ad Atene, ad Olimpia, a Sparta nel Santuario diArtemis Orthia in ambienti greco-arcaici. La necropoli di Pozzo di Gotto, rappresenta insieme alla necropoli nei pressi Castelmola una testimonianza dell'architettura funeraria sicula dell'età del ferro esistente nella provincia di Messina.
Insediamento Siculo-Greco di Monte S.Onofrio.Una fortezza costruita nel V sec. A.C., è stata messa in luce anni fa dalla Soprintendenza ai BB.CC. di Messina sul pianoro del Monte S.Onofrio ad ovest dell'abitato di Barcellona P.G.
Il sito, secondo studiosi, fu potenziato come acropoli di un insediamento indigeno sparso in questo territorio, e viene identificato con molta probabilità alla mitica città di LONGANO, città greca (sec.VI-V a.C.) situata secondo le fonti storiche antiche nei pressi del fiume Longano, fiume che lo storico Cluverio identificò con l'attuale fiume di Castroreale-Barcellona. Di questa antica città greca si conservano al British Museum di Londra, un caduceo del V sec.a.C. e alcune monete d'argento del V secolo a.C.
Castrum Romano
Resti di un grande castrum romano, sono stati individuati nel sito di un monastero basiliano nella frazione di Gala. La cinta muraria del fortino è costituita da grossi conci di pietra squadrata in calcare tenero, che delimitano un'area pressoché rettangolare di circa 5000 metri. L'esistenza di una fortificazione romana in questa zona fa capire l'importanza strategica e militare di questo territorio nell'antichità.
Il Patrimonio Storico-Monumentale
Il patrimonio storico-monumentale di Barcellona P.G. è assai significativo. Le colline sono ricche di memorie storiche. Gli antichi casali presentano tracce di culture diverse (bizantine, arabe, normanne,ecc) Ed è proprio in questi "casali" che si legge tutta la vera storia che ha caratterizzato, nei secoli, queste plaghe della Sicilia: LA CULTURA BIZANTINA, tramandata e perpetuata dall'Ordine di S.Basilio, coi preziosi ruderi dei Monasteri greci di Santa Maria dei Gala e di Santa Venera.
Le influenze arabe, riconducibili, in questa zona, più che in reperti monumentali,nell'organizzazione amministrativa,nel sistema viario,nella denominazione dei luoghi,nei regimi produttivi,vedi ad esempio la coltivazione degli agrumi in questo territorio. Il periodo della conquista normanna, legato alle vicende del casale di Nasari e Gala, testimoniata da Diplomi e privilegi d'epoca normanna.
Il periodo spagnolo, documentato dalla presenza nel territorio di numerosi Torre e fortificazioni (Baglio di S.Venera, di Gurafi, di Mollica,, Cappa e anche la Torre di Guardia a difesa della costa lungo la spiaggia di Cantoni, costruita dall'arch.Camilliani nel sec. XVI a difesa delle incursioni dei pirati turchi;
Patrimonio artistico
Notevole il patrimonio artistico proviente dai numerosi Ordini religiosi collocati nel territorio. Fra i più importanti vanno citati: il bellissimo chiostro dei frati Minori di S.Antonio da Padova, con i resti di affreschi d'epoca realizzati sulle pareti del convento. Qui è pure, all'interno della Chiesa, il Cristo Ligneo del XV sec. di pregevole fattura, attribuito a Pietro della Comunella (o Cuminella), che è stato esposto anche in una mostra all'estero.
Pregevole nella Chiesa dei Cappuccini,il Ciboreo ligneo sull'altare maggiore,opera del XV sec. Altre opere artistiche nella Chiesa di San Giovanni, riconosciuta Monumento Nazionale, sono gli stupendi affreschi all'interno e la statua marmorea di S.Giovanni sul prospetto della Chiesa, opera dello scultore Melchiorre Greco (1754).
Sono ancora degni di nota.Una tavola lignea di fattura bizantina, rappresentante il vescovo San Nicola (sec. XV),proveniente dal Monastero basiliano di S.Maria di Gala. Una tavola raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra i santi Michele Arcangelo ed Agostino (sec. XVI) opera di Cesare da Napoli, ed ancora il quadro raffigurante la Visitazione, nella Chiesa di centineo, opera di Girolamo Alibrandi, pittore messinese vissuto tra XV e XVI sec. ed ancora la statua di Santa Caterina di Alessandria nella Chiesa di S.Rocco di Nasari, attribuita a Vincenzo Gagini.
La città dei musei
La città di Barcellona P.G. è dotata di importanti Musei sparsi nel territorio. È in programma la messa in rete, a fini turistico-culturali, dei musei locali con altri musei nazionali ed internazionali.
Il Museo Etno-Antropologico "Nello Cassata".Certamente è uno dei Musei più ricchi del suo genere in Italia. In questo Museo sono state ricostruite 40 antiche botteghe d'arti e mestieri, ricche di 15.000 reperti d'epoca, catalogati e vincolati dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Messina. Oggetti riguardanti la civiltà agropastorale, l'artigianato del territorio barcellonese, l'agricoltura e oggetti appartenenti a mestieri oggi scomparsi.
Il Museo è dislocato nelle campagne di Manno, nel cuore di un frutteto, e rappresenta per la Sicilia e, e non solo, uno dei Musei più ricchi di reperti sulle abitudini di vita di un tempo, nel nostri paese. La raccolta dei reperti, recupera valori umani e culturali della nostra gente, costituendo a livello regionale, meta e punto di riferimento nel campo didattico-educativo e anche turistico culturale.
Il Parco Culturale Etnografico Ambientale "Yalari"
Ubicato sulle colline di Barcellona, nella contrada denominata Yalari (in arabo vetro, roccia cristallina), fra viali ornati da gigantesche sculture in pietra in stile naif e fontanelle create dall'artista proprietario del parco, vi si trovano ricostruite alcune botteghe di artigiani, con i relativi attrezzi d'epoca.
Il grande parco, inserito in una lussureggiante vegetazione mediterranea, accoglie grandi sculture in pietra scolpita in logo raffiguranti miti e leggende della Sicilia. È dotato di idonee attrezzature per la fruizione dei turisti, con una sala ristorazione, sala convegni e centro shopping di prodotti tipici locali. Numerose le affluenze di visitatori anche nel periodo invernale. Aree attrezzate demaniali nelle aree collinari boschive.
Sulle colline Di Barcellona ed anche di castroreale, il Corpo regionale della Forestale ha istituito nei terreni boscati demaniali aree attrezzate per consentire la pubblica fruizione e, quindi un uso controllato dei boschi. Quattro sono le aree ricadenti nel territorio di Barcellona e sono inserite in un contesto di boschi di alberi adulti di Pino domestico e di castagno.Nell'area attrezzata di Acquarosa si trovano: attrezzature ricettive (panche,tavoli e rifugi) in legno di castagno, diverse fontanelle con acqua di sorgente, che rappresentano dei preziosi punti di acqua per i molti visitatori e gitanti che frequentano quest'area. Gruppi di Scouts provenienti da tutte le provincie dell'isola si alternano in campi scuola formativi. Tali campi hanno la funzione anche di avvicinare i giovani al rispetto e alla conoscenza della natura. Stesse attrezzature presentano le altre aree di Milioso, Foleo, Lando-Casalini, ma collocate su quote più alte. La loro posizione panoramica consente di domunare su tutta la piana di Barcellona.
I Mulini ad Acqua nella fiumara Barcellona – Castroreale. Su iniziativa dei Comuni di Barcellona P.G. e Castroreale, nel 1994, è stato inoltrato un protocollo di intesa tra i due Sindaci per valorizzare, con un progetto relativo ad un'iniziativa comunitaria che prevede la catalogazione, il restauro e la valorizzazione degli antichi mulini ad acqua, e loro annessi rurali costituti da trappeti e palmenti.
Tale iniziativa, vuole realizzare un itinerario "Sentiero dei mulini ad acqua", lungo la vallata della fiumara del Longano, che unisce i due territori comunali di Barcellona P.G. e Castroreale, ove numerosa è la presenza di questi edifici rurali di grande importanza dal punto di vista etnoantropologico.
I siti dei mulini ad acqua individuati, sono quelli di Contrada Brafalè, Crizzina, Vignale, Carcara di San Gaetano, San Giacomo, Due Mulini, Nasari. L'istituzione di questo itinerario, consentirà innanzitutto di rivitalizzare le aree interne rurali, oggi marginali, e di far scoprire agli appassionati di Trekking, questi luoghi ancora sconosciuti. Saranno, in pratica, recuperati i caratteristici sentieri di campagna, creando percorsi turistici alternativi, tali da permettere di realizzare un pacchetti di valore aggiunto per l'offerta del prodotto agrituristico dell'area.
Sentieri da percorrere a piedi e a cavallo, che dipartendosi dalle strutture ricettive di base della zona, permetteranno, non solo di cogliere e di apprezzare in pieno le valenze naturali, paesaggistiche,storiche del luogo, ma anche di diffondere la cultura per lo sviluppo rurale di queste aree.
Ultimo aggiornamento (Sabato 01 Settembre 2012 11:48)