Comune di Patti
Comune di Patti
A 75 chilometri da Messina, Patti si affaccia sulla parte più interna dell'omonimo golfo e sorge in una zona litoranea collinare, posta a 157 metri sopra il livello del mare. Il comune conta 13.524 abitanti, ha una superficie di 5.018 ettari a fronte di una densità abitativa di 269 abitanti per chilometro quadrato.
Il nome della città deriva dal latino Pactae, che vuol dire stabilito. Il centro fu fondato nel 1094, quando il re normanno Ruggero vi creò un ricco monastero, un castello fortificato e un grande centro di servizio per l’intera area dei Nebrodi. In realtà, i primi insediamenti si ebbero molto prima e si devono ai profughi di Tindari, dopo la conquista romana che espulse dalla zona i cartaginesi.
Nel 1544 fu saccheggiata da Kabir Ariadeno detto il Barbarossa. L’incubo dei pirati determinò un forte esodo della popolazione e, quindi, una certa decadenza della città. La rinascita avvenne verso la metà del ‘600 e da allora lo sviluppo è stato costante. Il nucleo urbanistico più primitivo è quello attorno alla cattedrale, ma molto significativi, dal punto di vista storico, sono anche i resti delle mura medioevali.
La zona archeologica più importante è quella di Tindari, dove si sono verificati insediamenti umani risalenti all’età del ferro e del bronzo. La posizione di Tindari, che determina un’ampia possibilità di controllo e difesa costiera dell’entroterra, motiva la fondazione della città nel 396 a.C. da parte di Dionigi il vecchio. Il versante orientale del promontorio su cui sorge Tindari è caratterizzato da una imponente scogliera alta 250 metri dominante un'ampia spiaggia che racchiude tre laghetti formati da cordoni litoranei per circa due ettari di superficie l'uno. Mirabili il tetro greco, la casa romana, l’edificio termale e le taberne.
La parte più alta, dove forse era situata l’acropoli con l’agorà, è occupata dal Santuario della Vergine di Tindari che richiama numerosissimi fedele tutto l’anno. La città può vantarsi di un bene culturale prestigioso venuto alla luce durante gli scavi per la realizzazione dell'autostrada Palermo - Messina. Si tratta di una splendida Villa Romana del periodo tardo imperiale (massimo splendore tra il IV e V sec. d.C.) per nulla inferiore, anche per i mosaici, alla più famosa villa di Piazza Armerina.
Le attività economiche prevalenti sono l'agricoltura, l'artigianato e il turismo. Le colture principali sono l'uva da mosto, i cereali, le olive, gli agrumi e gli ortaggi. Caratteristiche sono poi le ceramiche e i manufatti in marmo e in ferro. Sotto il profilo geo-politico, il Comune fa parte del comprensorio che si estende lungo l’arco costiero del Golfo di Patti e comprende i comuni di Oliveri, Falcone e Furnari sino Capo Calavà che si protende verso nord. I caratteri unificanti del comprensorio sono individuati nella comune risorsa costituita dal Golfo e nelle connesse problematiche di difesa dall’inquinamento, di tutela e valorizzazione paesaggistico - ambientale e di sfruttamento economico (pesca, turismo).